domenica 29 agosto 2010
mercanti, liquori e avventori
Di consueto una pausa viene a coincidere con una vacanza, ma se un'esistenza viene vissuta perennemente in maniera festiva, cioè in quella modalità in cui passano meno autobus, allora la pausa non può che convergere con le sere feriali. Infatti ho iniziato a lavorare. Non voglio tediarvi con un'apologia dell'inettitune visto che il mio lavoro non è così qualificante quanto una stage alla Dolce & Gabbana s.p.a., perché sovente l'inettitudine limona con l'essere inebetiti, e io non lo sono. D'altra parte facendo il mercante di liquori, questo è ciò che faccio, ma non solo liquori anche vini, amari, amaretti, amarezza, carezze, no, quelle no! Dicevo, in questo ambiente si conoscono avventori bizzarri, discutibili, meravigliosi, sublimi, secondi solo all'umanità già redenta che frequenta le casse dei supermercati prix, vera dimostrazione dell'esistenza di Dio, con buona pace di Santa Tommaso e delle sue cinque. Il vero argomento ontologico è l'esistenza del Prix! Suvvia, non divaghiamo. Dicevo, degli avventori. Come il cameriere del ristorante di fronte, un algerino losco. Gli offro scherzosamente un assaggio e lui risponde: "i don't like alcol, i like hashish!" Allora ribatto che non siamo in Olanda e che banchetti di quel tipo non sono legali. E lui, pesante come un colpo: "Io ce l'ho il banchetto, se hai bisogno vieni da me!" A Dio quel che è di Dio, a Cesare ciò che è di Cesare.
sabato 14 agosto 2010
il venditore di Bibbie
Siate allarmati: è una storia vera. Alla ricerca di un'occupazione vengo contattato da una casa editrice di chiara impostazione cattolica. Non importa, mi reco comunque al colloquio. Parlata vispa, scarpa lucida e il gioco è fatto. Mi viene chiesto se sono al corrente della forte "ideologia" che permea quel luogo di lavoro: affermativo. E sei credente? Direi proprio di no, anzi! Non importa, qui di tratta di vendere, non di credere! Infatti, perché sarei stato assunto in qualità di venditore di testi quali: la Bibbia, in una determinata edizione, La vita di Gesù, La vita di Padre Pio, I vangeli illustrati... porta a porta, o meglio sacrestia a sacrestia. Desisto. Diniego. Continuerò a rompervi le scatole con questo blog, d'altra "also heaven knows i'm a miserable now", per dirla con Morrisey.
martedì 10 agosto 2010
Il vile
Giovanni Gentile scrisse che la specificità dell'uomo, ancor più che nella ragione, è da cogliersi nel fatto che educa. Così l'uomo è un animale educatore ancor prima che animal rationale. Credo che si possano mettere da parte eventuali antipatie verso il trascorso politico di tale pensatore e cogliere la pregnanza e la veridicità di tale affermazione. Dunque l'educazione come ciò che è proprio dell'uomo, la parte che maggiormente e senza soluzione di continuità lo costituisce; in altre parole ciò che più alto vi è in noi. Trovo pertanto svilente scorgere come a volte sia utilizzato come mezzo educativo il denaro, vale a dire una tra le cose più becere e putride con cui, necessariamente per altro, le cose dell'uomo sono invischiate. Educare mediante il denaro è come insegnare a colorare all'interno dei bordi, ma non in virtù dell'uso di pennarelli colorati, bensì con lo sterco.
giovedì 5 agosto 2010
svenimenti scettici
Si parla sempre del contemporaneo in termini di post-moderno, ma non riesco proprio a immaginare l'entità di una sbronza tale da provocare dei postumi bimillenari.
un salvatore improbabile
Si discorreva della differenza emotiva che intercorre tra l'andare a funghi e il pescare, quando nella memoria affiorò quel famoso detto: "inutile come un maiale a san Lorenzo". Da lì il passo fu breve, se avevamo la possibilità di ricordare era in virtù di un tipo con molti pochi capelli, che ora mi voleva pestare, succube di un rancore mai sopito. Era un giovedì grasso di qualche anno addietro, grasso più del maiale di cui sopra, ma meno di un ippomotamo. Ma poi quanto cazzo può essere lunga la coda di un maiale adulto di media taglia se non arricciata e ben tirata? Anzi lustra come la pizza nei "capelli" del tipo che mi vuole mettere mano. Torniamo a lui, più o meno. Quel giovedì l'acqua del sindaco era gin tonic, scherzi del carnevale, o forse del sindaco? La mia mira era incredibile, un lancio di bicchiere vuoto una vittima. Pazzesco! Si decide di andare al concerto del gruppo del Nongio, quello di Mtv. Imbarazzante, lui mi è anche simpatico, ma ascoltare quel gruppo era come prendere la sifilide. Così decido di tirare un ulteriore bicchiere vuoto, un cecchino! Fu la crapa pelata del buttafuori a farne la spese (ma quanti pelati in questa storia!). In seguito fu il mio collo stretto tra le sue nerborute e tozze mani a non stare troppo bene, per fortuna c'era S., appena uscito da un parabola di Kafka, a rincarare la dose facendo notare la singolare somiglianza tra il buttafuori e un quadrupede belluino. Ora le vittime siamo due. E sarebbe d'uopo raccontare a questo punto di come siamo stati salvati, tuttavia il salvatore mi sta sul cazzo e non lo voglio incensare.
mercoledì 4 agosto 2010
otturato
Mercoledì 4 agosto, Venezia è piuttosto umida, da giorni si assiste alla più classica delle lotte prometeiche tra l'idraulico di Buaman, cioè quello liquido, e del materiale defecatorio che intasa il lavandino della cucina. Non resta che avvisare l'idraulico della modernità, cioè quello in carne e ossa, quasi una sorta di cogito cartesiano delle tubature. Ma a me piacciono le scarpe a punta e il post-moderno, meno il post-bomba, che ritengo veramente uno scherzo di cattivo gusto da parte della creazione; pertanto, tornando a noi, non mi esalto all'idea di contattare un idraulico materiale, anche perché significherebbe in qualche modo porsi di fronte alla necessità di cagare dei soldi e, sinceramente mi accontento della merda che ottura il lavandino e di quella di cui parlo sempre a pasto, assillando i miei commensali con tragiche vicende a sfondo emorroidale. Vicende che purtroppo non mi danno da vivere, invero che sono un disoccupato. Sebbene di quelli fighi, di quelli laureati in una disciplina inutile. Per questo, oggi che sono ufficialmente squattrinato ritengo sia opportuno aprire un blog, per perdere la giovinezza davanti a uno schermo; iniziare a fumare, per perdere la salute e grattacieli di denaro; contattare un idraulico per non girare un film porno, mandando così a farsi fottere quello stilema classico della filmografia che molto poco piaceva a Maude Lebowski.
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