giovedì 5 agosto 2010

un salvatore improbabile

Si discorreva della differenza emotiva che intercorre tra l'andare a funghi e il pescare, quando nella memoria affiorò quel famoso detto: "inutile come un maiale a san Lorenzo". Da lì il passo fu breve, se avevamo la possibilità di ricordare era in virtù di un tipo con molti pochi capelli, che ora mi voleva pestare, succube di un rancore mai sopito. Era un giovedì grasso di qualche anno addietro, grasso più del maiale di cui sopra, ma meno di un ippomotamo. Ma poi quanto cazzo può essere lunga la coda di un maiale adulto di media taglia se non arricciata e ben tirata? Anzi lustra come la pizza nei "capelli" del tipo che mi vuole mettere mano. Torniamo a lui, più o meno. Quel giovedì l'acqua del sindaco era gin tonic, scherzi del carnevale, o forse del sindaco? La mia mira era incredibile, un lancio di bicchiere vuoto una vittima. Pazzesco! Si decide di andare al concerto del gruppo del Nongio, quello di Mtv. Imbarazzante, lui mi è anche simpatico, ma ascoltare quel gruppo era come prendere la sifilide. Così decido di tirare un ulteriore bicchiere vuoto, un cecchino! Fu la crapa pelata del buttafuori a farne la spese (ma quanti pelati in questa storia!). In seguito fu il mio collo stretto tra le sue nerborute e tozze mani a non stare troppo bene, per fortuna c'era S., appena uscito da un parabola di Kafka, a rincarare la dose facendo notare la singolare somiglianza tra il buttafuori e un quadrupede belluino. Ora le vittime siamo due. E sarebbe d'uopo raccontare a questo punto di come siamo stati salvati, tuttavia il salvatore mi sta sul cazzo e non lo voglio incensare.

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