Se non fosse per colpa del mio medico queste poche righe confuse non sarebbero mai nate.
4 giorni fa mi ha prescritto una cura antibiotica che lui stesso ha definito professionalmente da cavalli ,costringendomi alla sobrietà assoluta,che spesso coincide con la noia.
Nel giorno di pasqua,che da anni è sinonimo di bevuta colossale,mi sono ritrovato così a passeggiare per le vie di trieste senza meta cercando di ammazzare il tempo. Passeggiando con finta serenità ho incontarto le solite bancarelle di prodotti tipici, zeppe di ragazzotti meridionali che ti invitano per un assaggino che io rifiuto sempre,sentendomi una merda se poi non dedido di acquistare il prodotto. Ho virato in direzione del mare,piu per abitudine che per reale voglia di dargli un occhiata. Indeciso se acquistare o meno un gelato mi sono fermato davanti ad un bar,e seduta ad un tavolo c'era una ragazza in lacrime. Lacrime vere, non
occhi lucidi.
E che cazzo,sono fuori da 5 minuti e vedo una ragazza in lacrime,e ancor peggio non a cusa mia.
Per una frazione di secondo mi passa per la testa di andare lì e chiederle se è tutto ok,ma poi mi volto e me ne vado.Come sempre.Allontanandomi da quella gelateria dagli ombrelloni arancioni rifletto sul motivo di quelle lacrime,ma sopratutto cerco di capire perchè una ragazza della mia età,seduta in una gelateria di merda,sola e con le lacrime agli occhi non si possa alzare ed andare a sfogare il proprio dolore da un' altra parte. Penso che se era un uomo che stava aspettando,è una stupida ad aspettarlo. Se sono altre le preoccupazioni non è il tavolo di una gelateria il luogo adatto in cui sfogarsi,ma al massimo quello di un bar. In un viaggio pindarico mi scopro a pensare che qualla ragazza aspettasse me,poco probabile dato che mi ha fissato per un attimo ed il pianto è aumentato. Allontanandomi le auguro buona fortuna pensando che nessuno dovrebbe arrivare al punto di trovarsi in una gelateria,solo e con le lacrime lungo le guancie... non ho finito di pensare a questo che davanti a me si piazza una ragazzina che avrà avuto 15 anni,che gentilmente mi porge un volantino elettorale. Osservandola meglio noto che è affetta dalla sindrome di down e che le riesce persino difficile articolare un semplice buongiorno, che il suo ruolo in quel luogo è una facciata pubblica, e voltandomi verso il gazebo elettorale,zeppo di freschi candidati alle prossime elezioni intententi a sorseggiare prosecco,l'unica cosa che riesco a pensare è: SIETE MERDE.
In questi momenti pensi che l'unica cosa che potrebbe tirarti su di morale è una birra,anche calda,ed invece girando l'angolo capisci che quando piove è sempre sul bagnato. Vestiti di tutto punto,con piume e tutto il resto,incontro I soliti indiani che si incontrano alle sagre di paese,tristi e malinconici. Cerco di capire dove possa risiedere la loro tradizione secolare,se nei dischi ai loro piedi (che vendono a 5 euro l'uno) o nella cover di IO VAGABONDO che eseguono accompagnati dalla base midi. Dopo le fabbriche abbandonate,gli indiani nelle piazze sono la cosa che piu mi rende malinconico. Decido che per oggi la mia passeggiata è durata anche troppo e mi dirigo verso casa dove mi aspetta la mia cura antibiotica. Ma prima di aprire la porta di casa sorrido pensando ad un amico che unavolta mi ha chiesto: ma dove finiscono tutti sti indiani quando non ci sono le sagre...io non li vedo mai in giro.
L'ospite.
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